“Raccomandazioni di Milano”, le 8 buone norme per il benessere digitale di bambini e preadolescenti
Dopo due anni di lavoro fra istituzioni, esperti e famiglie, ecco il documento con le linee guida per promuovere la sicurezza e il benessere digitale fra i ragazzi
di Redazione Benessere Digitale
Due anni di intenso lavoro tra istituzioni, università, esperti e famiglie: le “Raccomandazioni di Milano” sono un importante documento che raccoglie le linee guida essenziali per promuovere la sicurezza e il benessere digitale di bambini e pre-adolescenti, con particolare attenzione a educazione, tecnologie e normative.
Che cosa sono le Raccomandazioni di Milano
Presentate il 10 ottobre 2024, a Palazzo Reale, nell’ambito della Milano Digital Week, le Raccomandazioni di Milano nascono dal confronto biennale portato avanti da un tavolo tecnico composto da diverse istituzioni cittadine. Un lungo percorso di consultazione e riflessione che ha coinvolto circa 15.000 persone tra genitori, insegnanti, bambini e ragazzi attraverso questionari, focus group ed eventi pubblici.
Il documento è stato presentato ufficialmente da Anna Scavuzzo, Vicesindaca di Milano e Assessora all’Istruzione, che ha sottolineato come questo lavoro rappresenti un punto di partenza per un Patto Educativo Digitale della città, volto a garantire un uso responsabile delle tecnologie digitali da parte delle giovani generazioni.
Il Professor Marco Gui, fra i principali autori del documento, ha riassunto così l’importanza dell’iniziativa:
“Il tavolo tecnico che ha redatto questo lavoro non ha soluzioni perfette, che attualmente non esistono su un tema così complesso. Tuttavia, queste tesi hanno raggiunto una così ampia convergenza all’interno dell’ampio gruppo di lavoro, e soprattutto hanno raggiunto una coerenza tra il quadro educativo, giuridico e medico, che ci siamo sentiti sempre più sicuri di portarle avanti.”
Gli 8 punti delle Raccomandazioni di Milano
Le Raccomandazioni di Milano affrontano in maniera dettagliata otto aspetti cruciali dell’educazione digitale, delineando indicazioni concrete per migliorare la sicurezza e il benessere online dei più giovani. Alla base ci sono ricerche scientifiche, indagini su famiglie e docenti e pareri di molti esperti di diverse discipline che sono stati coinvolti.
Qui puoi trovare il testo integrale delle Raccomandazioni di Milano.
Qui sotto invece gli 8 punti essenziali messi in luce dal Tavolo Tecnico che ha presieduto la redazione del documento.
1. Consapevolezza degli adulti
Gli adulti hanno un ruolo centrale nell’educazione digitale dei bambini. Devono essere consapevoli dei rischi legati a un uso non adatto dell’ambiente digitale, come della necessità di supervisione e accompagnamento dei minori. È fondamentale che gli adulti comprendano quindi le responsabilità genitoriali, le modalità di utilizzo sicure per ogni fascia d’età, il tema del rispetto della privacy dei minori e i modelli di business delle piattaforme digitali che cercano di prolungare il tempo trascorso online.
Questa consapevolezza offre anche l’opportunità agli adulti di riflettere sul proprio rapporto con il digitale, per fornire un esempio positivo.
Le istituzioni hanno il compito di promuovere la formazione degli adulti per la gestione sicura dell’ambiente online domestico. Avere una connessione a casa e utilizzarla con gli adulti in modo significativo può essere infatti una risorsa per lo sviluppo del bambino, evitando che la navigazione autonoma e senza limiti ostacoli uno sviluppo equilibrato.

2. Autonomia digitale crescente e fase specifica
L’autonomia digitale dei bambini deve crescere gradualmente e sempre sotto la supervisione degli adulti. È sconsigliata la concessione di completa autonomia online durante l’infanzia e la preadolescenza, poiché a queste età i bambini non sono ancora in grado di gestire i rischi presenti in rete. Si raccomanda che i dispositivi digitali siano utilizzati in modo appropriato all’età e allo sviluppo del bambino, e che vengano preferite attività che favoriscono la socializzazione, la creatività e il pensiero critico, piuttosto che un semplice consumo passivo.
Si suggerisce di accompagnare i bambini nelle prime esperienze digitali, applicando filtri e limiti di tempo per garantire un uso sicuro e controllato, affinché il digitale sia uno strumento di crescita e non un rischio.
3. Osservanza delle indicazioni delle fonti istituzionali già esistenti
I genitori dovrebbero seguire le indicazioni delle società pediatriche riguardo alla gestione del tempo davanti agli schermi e alle attività fondamentali per lo sviluppo psicomotorio dei bambini. È importante rispettare le raccomandazioni relative all’età minima per l’accesso ai contenuti digitali, come videogiochi e film, e le leggi che regolano l’accesso ai social media e alle piattaforme digitali per i minori di 14 anni, secondo il GDPR.
Si raccomanda anche di intestare i contratti telefonici dei dispositivi mobili ai minori (e non ai genitori) per sfruttare i filtri previsti dalla normativa, che limitano l’accesso a contenuti non adatti.
4. Smartphone e altri dispositivi personali connessi
I dispositivi connessi dovrebbero essere usati in modo sicuro e controllato, per garantire che i minori possano usufruire delle potenzialità del digitale senza essere esposti ai suoi pericoli.
In questo senso, il possesso di uno smartphone con connessione a Internet è fortemente sconsigliato per i bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado. L’accesso non filtrato a contenuti online espone i minori a rischi non adatti alla loro età, a stimolazioni eccessive e a un utilizzo non regolamentato dei social media.
Si raccomanda l’uso di dispositivi come computer in spazi comuni della casa, dove i genitori possono supervisionare le attività. In alternativa, è consigliato utilizzare telefoni senza accesso a contenuti non adatti all’età, per garantire la reperibilità dei minori senza esporli ai rischi della rete.

5. Il mondo fisico è irrinunciabile
Un equilibrio tra l’uso degli schermi e le attività nel mondo fisico è essenziale per il benessere dei bambini. Il tempo passato davanti allo schermo deve essere bilanciato con attività fisiche, sportive e relazionali. A questo scopo, le famiglie devono essere aiutate a trovare alternative che favoriscano lo sviluppo sociale e motorio dei bambini, riducendo la sedentarietà e le interazioni puramente digitali. Le indicazioni pediatriche suggeriscono ad esempio di limitare il tempo schermo per evitare problemi di salute fisica e mentale, come obesità, disturbi del sonno e difficoltà di apprendimento.
Un uso equilibrato del digitale, che non sostituisca le esperienze fisiche, è dunque fondamentale per uno sviluppo armonioso, in cui l’interazione sociale e l’attività fisica mantengono un ruolo centrale.
6. Sviluppare le competenze digitali
L’alfabetizzazione digitale deve essere un percorso progressivo, fatto di esperienze online significative, in grado di preparare i giovani a navigare il mondo digitale in modo sicuro e competente.
Le competenze digitali non si sviluppano attraverso un uso passivo dei dispositivi. I bambini dovrebbero essere guidati dagli adulti per acquisire competenze utili, come la capacità di analizzare informazioni, creare contenuti e sviluppare pensiero critico. È importante quindi che queste attività siano pianificate e supervisionate, soprattutto nelle prime fasi, per garantire che siano significative e non limitate alla semplice fruizione di contenuti preconfezionati.
La scuola, d’altra parte, gioca un ruolo chiave nel promuovere queste competenze, in collaborazione con le famiglie, e dovrebbe introdurre programmi che includano il corretto uso del digitale, la gestione del tempo e la consapevolezza delle dinamiche di mercato su Internet.

7. Compiti a casa su internet
La didattica digitale deve essere progettata in modo da non gravare sulle famiglie e garantire una gestione sicura e controllata dei compiti online.
I compiti a casa svolti online possono essere uno strumento educativo arricchente, ma possono anche creare difficoltà di gestione per i genitori, che devono trovare il giusto equilibrio tra supervisionare i figli o lasciare loro un accesso autonomo alla rete.
Per aiutarli, le scuole dovrebbero evitare di rendere necessario l’uso costante di Internet per i compiti e garantire che le attività online siano pianificate in modo che le famiglie possano gestire la supervisione dei figli. Inoltre, si raccomanda di concentrare le attività scolastiche online su un’unica piattaforma, per facilitare il controllo da parte dei genitori.
8. Collaborazione tra mondo educativo, sanitario e sociale
L’unione di competenze educative, sanitarie e sociali è fondamentale per creare un ambiente sicuro in cui il digitale possa essere utilizzato come strumento educativo senza diventare una minaccia per la salute e il benessere dei bambini.
L’educazione digitale non riguarda dunque solo la scuola, ma coinvolge anche il settore sanitario e sociale. Pediatri, insegnanti e figure educative devono collaborare per garantire che i messaggi sull’uso sicuro del digitale siano coerenti e supportati da tutte le figure coinvolte nell’educazione del bambino.
Le istituzioni dovrebbero promuovere la formazione continua del personale educativo e sanitario sui temi della salute digitale, sia per prevenire disturbi legati all’uso del digitale, sia per riconoscerne precocemente i segnali. Anche le associazioni sportive e culturali, e gli oratori, possono contribuire a diffondere un’educazione digitale condivisa.

Il Ruolo degli Adulti nella Protezione dei Minori
Uno dei punti centrali del documento è il ruolo degli adulti nella protezione dei minori nell’ambiente digitale. Come ha affermato il Professor Marco Gui:
“Partendo dalla formazione e responsabilizzazione degli adulti, il concetto fondamentale che passa è che dobbiamo costruire un contesto protetto per l’uso di Internet da parte dei bambini! Questo implica comportamenti coerenti in materia di rispetto delle leggi, compiti a casa su Internet, sviluppo di competenze digitali, gradualità di accesso.”
Un documento che guarda al futuro
Le Raccomandazioni di Milano rappresentano un documento fondamentale per la città e per l’Italia nel promuovere un uso responsabile e consapevole dei media digitali tra i più giovani.
Non offrono solo soluzioni pratiche, ma tracciano una direzione a lungo termine per affrontare una delle sfide educative più importanti del nostro tempo.
Nell’ultima parte del documento, vengono infatti elencate alcune aree scoperte nella regolamentazione giuridica, nelle norme sociali e nelle tecnologie disponibili che rendono più difficile garantire il benessere e la sicurezza online dei più piccoli. Tra essi:
- Una efficace regolamentazione dello sfruttamento di dati e personalizzazione dei contenuti da parte delle piattaforme;
- Meccanismi di “age verification” con cui sia possibile proteggere aree del web non adatte ai minori;
- Una offerta strutturata di formazione digitale per i pre-adolescenti, che faccia da complemento all’edcuazione civica digitale presente a scuola;
- Un tavolo interstituzionale permanente per le problematiche tecno-educative emergenti.
Su questi punti il documento invita a una riflessione continua e a un’azione collettiva, affinché il digitale diventi uno strumento di crescita e benessere per le future generazioni.
In questo senso si sviluppa il lavoro di ricerca del progetto EYES UP, che fornirà preziose evidenze empiriche per orientare la definizione di buone pratiche per la tutela di ragazze e ragazzi in campo digitale.