ICT e apprendimento

In una ricerca pubblicata sulla rivista Policy&Internet (Gui, Parma e Comi, 2018) e che ha utilizzato dati da INVALSI e MIUR abbiamo constatato che l’introduzione di diverse tecnologie (LIM, wi-fi e mobile) negli anni 2010-14, nelle scuole secondarie di I grado italiane, ha avuto effetto nullo sul livello di apprendimento degli studenti.
Tuttavia, ci sono anche degli effetti positivi in sottocampioni specifici, soprattutto al Nord e in matematica, mentre ci sono addirittura lievi effetti negativi, al Sud.
Come mostra la rassegna della letteratura all’inizio del paper, il risultato conferma molti studi internazionali e nazionali che trovano effetto nullo degli investimenti in tecnologia su larga scala.
Tuttavia, laddove invece la letteratura ha analizzato l’uso delle tecnologie (per esempio le LIM) in sperimentazioni vere e proprie, con obiettivi didattici definiti, di solito gli effetti sono positivi (Gui, 2019).

In un altro studio, abbiamo valutato quale sia l’impatto delle competenze digitali, misurate con un apposito test, sulle performance di apprendimento INVALSI (Pagani, Argentin, Gui e Stanca, 2016). I risultati mostrano un effetto positivo e significativo, che cresce in sottocampioni specifici.

Ancora, in un terzo studio (Comi, Argentin, Gui, Origo, Pagani, 2017), abbiamo valutato quali attività digitali a scuola funzionano di più: le attività di media education (cioè discutere con gli studenti dell’uso dei media) e l’uso da parte dei docenti per la preparazione delle lezioni hanno effetti positivi mentre – per il momento – l’uso diretto da parte degli studenti in classe non sembra mostrare benefici.

La cover del libro “Il digitale a scuola” del professor Marco Gui

Più recentemente ci siamo concentrati sul rapporto tra uso libero dello smartphone e apprendimento, mostrando l’esistenza di un rapporto tendenzialmente negativo ma soprattutto che tende a penalizzare gli studenti con pre-esistenti difficoltà sociali o psicologiche (Gerosa, Gui e Buechi, 2021; Gui e Gerosa, 2021)

Infine, abbiamo raccolto evidenza sperimentale che lavorare in classe sull’uso consapevole dei media può avere ricadute positive. Un nostro recente esperimento dimostra che un percorso strutturato di educazione all’uso dello smartphone ha ricadute positive su uso problematico dello smartphone e benessere (Gui, Gerosa, Argentin e Losi, 2023).

Molto c’è ancora da indagare in questo ambito, su cui altri lavori sono in corso!