Patti Digitali

Il progetto, proposto nel sito www.pattidigitali.it, nasce dal confronto tra un gruppo di genitori sull’educazione digitale dei figli, insieme al Centro di Ricerca Benessere Digitale dell’Università di Milano-Bicocca, all’associazione MEC – Media, Educazione, Comunità, all’associazione Sloworking e ad Aiart Milano. I “Patti di Comunità per l’educazione digitale” attingono a esperienze pregresse a Gemona del Friuli e a Vimercate, in Lombardia, e propongono un modello per condividere messaggi convergenti tra genitori, scuole e istituzioni sull’educazione digitale. 

Educazione digitale e limiti • L’educazione ai media è fondamentale, ma non basta perché i/le bambini/e in età troppo precoce non sono in grado di gestire autonomamente la rete.

Preparare l’autonomia online • Non si tratta solo di posticipare o vietare, ma di favorire nel frattempo un utilizzo attivo, creativo ed equilibrato delle tecnologie di casa (es.pc e tablet).

Adulti informati e responsabili • Agli adulti spetta il compito di formarsi, conoscere le responsabilità legali, le età consigliate per app e giochi, i rischi, i diritti e i doveri in rete.

patti digitali

L’educazione digitale deve essere offerta in modo coordinato da parte di una comunità (genitori, scuole, pediatri, istituzioni, oratori, scout, società sportive, ecc.) dove ci si supporta a vicenda. Per questo, i Patti individuano 3 obiettivi rispetto all’arrivo dello smartphone, la cui sottoscrizione viene proposta a tutte le famiglie che desiderano sperimentarli con noi:

1.DECIDERE INSIEME IL MOMENTO in cui consegnare ai minori uno smartphone personale connesso in rete.

2. PARTECIPARE CON I FIGLI A MOMENTI DI EDUCAZIONE DIGITALE prima della consegna dello smartphone, per esempio quelli organizzati dagli stessi gruppi proponenti del Patto.

3.REGOLARE l’UTILIZZO DELLO SMARTPHONE sottoscrivendo un accordo con i nostri figli che insieme a loro ci impegneremo a rispettare. In particolare:

a) smartphone trasparente ai genitori (es. fino a 14 anni);

b) luoghi e orari definiti per tutti (es. no a tavola, no a letto);

c) app, social e giochi nel rispetto di leggi e indicazioni sulle età adatte.

Per altre informazioni, si veda www.pattidigitali.it