“Precocità digitale, performance scolastiche e disuguaglianze”: il report EYES UP sull’impatto dell’uso precoce dei social media sugli studenti
Uno studio basato su dati INVALSI e oltre 6.600 studenti analizza le conseguenze educative dell’uso precoce dello smartphone e propone strategie per un’educazione digitale più consapevole.
di Benessere Digitale
Qual è l’impatto dell’uso precoce dello smartphone sul rendimento scolastico? Quali studenti sono più vulnerabili agli effetti negativi della digitalizzazione? Come possono scuole e policy maker intervenire per promuovere un uso più equilibrato della tecnologia?
A queste domande risponde il report “Precocità digitale, performance scolastiche e disuguaglianze: nuove evidenze e prospettive”, un documento di approfondimento prodotto dal team di ricerca EYES UP.
Il report presenta in dettaglio i risultati dell’indagine condotta su 6.609 studenti di scuole secondarie di secondo grado in Lombardia, integrando dati INVALSI, analisi statistiche avanzate e raccomandazioni pratiche per educatori, famiglie e decisori politici.
“Il report è pensato come uno strumento pratico per chi si occupa di educazione e politiche digitali” spiega Marco Gui, Professore Associato del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, docente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi e coordinatore della ricerca, “Non si tratta solo di capire gli effetti dell’uso precoce dello smartphone, ma di fornire strumenti concreti per aiutare le scuole e le famiglie a gestire al meglio la transizione digitale dei ragazzi.”
Il report EYES UP, un documento per capire e agire
Il report raccoglie i risultati dello studio EYES UP, il primo in Italia a indagare con metodo longitudinale l’effetto dell’accesso precoce ai social media sulle competenze scolastiche. Tra le evidenze principali emergono:
- Gli studenti che iniziano a usare i social media prima dei 12 anni registrano un calo nelle performance in italiano e matematica rispetto a chi aspetta i 14 anni.
- L’effetto negativo è più marcato nei ragazzi, che tendono a risentire maggiormente della distrazione e della riduzione della concentrazione nello studio.
- La digitalizzazione precoce è più diffusa tra studenti provenienti da contesti socio-economicamente svantaggiati, evidenziando il fenomeno della disuguaglianza di iperconnessione, dove i ragazzi con meno supporto educativo passano più tempo online senza una guida adeguata.
- L’uso dello smartphone è altamente pervasivo: il 50% degli studenti lo utilizza appena sveglio, il 22% lo consulta durante la notte, mentre il 51% lo usa a tavola in famiglia.
- Differenze di genere nell’uso dello smartphone: le ragazze usano più i social per connettersi con gli altri e confrontarsi, mentre i ragazzi li utilizzano maggiormente per videogiochi e contenuti in streaming, con possibili effetti diversi su autostima, concentrazione e benessere psicologico.
Qui puoi leggere e scaricare il Report integrale
Uno strumento per scuole e policy maker
Oltre a descrivere i risultati della ricerca, il report traccia possibili piste di intervento per chi si occupa di educazione digitale, suggerendo strategie per:
- Costruire una gradualità di accesso condivisa: stabilire limiti chiari e progressivi per l’introduzione degli strumenti digitali nella vita degli studenti.
- Promuovere un’educazione digitale integrata: non solo regole e divieti, ma percorsi educativi per sviluppare competenze critiche e consapevolezza nell’uso dei media.
- Adeguare le prassi educative e scolastiche: integrare la formazione digitale nei programmi scolastici e supportare insegnanti e famiglie nel guidare gli studenti verso un uso equilibrato della tecnologia.
Guarda anche il video “EYES UP – Generazione Smartphone”, girato con i ragazzi di una delle scuole coinvolte nel progetto di ricerca.